Julian Assange e WikiLeaks

Julian Assange – La biografia e la formazione

Julian Paul Assange nasce il 3 luglio 1971 a Townsville, nel Queensland australiano, in una famiglia caratterizzata da un’esistenza nomade e instabile. La madre, Christine, e il fratellastro si spostano continuamente, cambiando più di trenta volte casa prima che Julian compia quattordici anni. Questa infanzia vagabonda, che lo porta a vivere in varie comunità e ambienti sociali diversi, lo educa sin da subito a una certa autonomia e diffidenza verso le istituzioni consolidate. Il contesto sociale australiano degli anni ’70 e ’80, segnato da tensioni politiche e da una cultura spesso conservatrice, contribuisce a forgiare in Assange un carattere indipendente e un forte spirito critico verso il potere. La sua curiosità intellettuale lo spinge presto verso l’informatica e la matematica, discipline in cui mostra un talento naturale.

L’ingresso nella comunità degli hacker

Negli anni ’80, durante l’adolescenza, Assange entra in contatto con l’ambiente degli hacker, una comunità di appassionati di informatica e sicurezza che spesso operano ai margini delle regole ufficiali. In questo contesto sceglie lo pseudonimo “Mendax”, ispirato a una citazione del poeta romano Orazio che significa “splendidamente bugiardo”. Questo nome racchiude una filosofia ambivalente:

  1. Da un lato, rappresenta l’intelligenza e la padronanza tecnica tipiche degli hacker.
  2. Dall’altro, esprime una sfida al potere costituito, una volontà di mettere in discussione le versioni ufficiali dei fatti, le autorità governative e le regole imposte dalla società. Questa è una posizione critica e provocatoria che cerca di svelare ciò che viene nascosto o censurato.

Nel 1991, la sua attività di hacking attira l’attenzione delle autorità, e Assange viene arrestato per aver violato i sistemi informatici di enti di alto profilo, tra cui la NASA e il Pentagono. Le accuse a suo carico sono numerose, ben 25 reati legati ad accessi non autorizzati, ma la sentenza è relativamente indulgente: riceve una multa e un’ammonizione. La decisione del tribunale tiene conto del fatto che Assange non ha arrecato danni economici e ha collaborato con gli investigatori, dimostrando una certa disponibilità al confronto e al dialogo con le istituzioni.

Julian Assange mentre lascia il tribunale di Melbourne, in Australia, dopo essere stato condannato per 24 operazioni di hackeraggio
Julian Assange -23 anni- fuori dal tribunale della contea di Victoria a Melbourne nel 1995, dopo essere stato accusato di hacking

Gli anni universitari e l’impegno nel software libero: le basi della lotta per la trasparenza e la privacy

Dopo l’esperienza con la giustizia, che lo aveva visto protagonista come giovane hacker arrestato per violazione di sistemi informatici governativi, Julian Assange sceglie di approfondire le sue conoscenze tecniche iscrivendosi all’Università di Melbourne. Qui si dedica allo studio di materie scientifiche e tecniche, come matematica, fisica e programmazione, discipline che gli forniscono strumenti teorici e pratici fondamentali per il suo futuro impegno. Anche se Assange non porta a termine il percorso accademico e non ottiene una laurea, questi anni segnano un passaggio decisivo: è in questo periodo che matura una visione sistemica della sicurezza informatica e della crittografia, tecnologie che non sono solo materia tecnica, ma diventano per lui strumenti di libertà e difesa dei diritti civili. La crittografia, in particolare, rappresenta il mezzo con cui proteggere comunicazioni private e informazioni sensibili da controlli arbitrari e abusi di potere. Parallelamente agli studi, Assange entra in contatto con la comunità del software libero — un movimento globale di sviluppatori che promuovono la creazione di programmi e sistemi operativi aperti e condivisi, liberamente accessibili a chiunque. Il software libero si oppone al modello proprietario e chiuso, che limita l’accesso, la modifica e la diffusione del codice, e si fonda sui principi di collaborazione, trasparenza e condivisione.
In questo ambiente, Assange lavora come sviluppatore e consulente per progetti innovativi di sicurezza informatica. Collabora con esperti e attivisti che condividono la sua convinzione che la tecnologia debba essere uno strumento di emancipazione e controllo democratico, e non uno strumento di sorveglianza o repressione.

Sicurezza digitale e protezione delle comunicazioni: una sfida politica e tecnologica

Il lavoro di Assange si concentra su tematiche centrali per il mondo digitale contemporaneo, come la protezione delle comunicazioni attraverso la crittografia end-to-end, la difesa della sicurezza dei sistemi informatici contro accessi non autorizzati e manomissioni, e la tutela della privacy degli utenti. In un’epoca in cui i dati personali rappresentano una risorsa preziosa, spesso raccolta e utilizzata senza il consenso degli individui, questi aspetti assumono un'importanza cruciale.
Per crittografia end-to-end si intende una tecnica che consente di cifrare i messaggi in modo tale che solo il mittente e il destinatario possano leggerne il contenuto, per cui nemmeno i fornitori dei servizi di comunicazione, né eventuali intermediari, sono in grado di accedervi. La crittografia end-to-end è uno strumento fondamentale per garantire la riservatezza delle informazioni scambiate online.
Mentre la sicurezza dei sistemi informatici , invece, riguarda l’insieme delle misure tecniche e organizzative adottate per proteggere i dispositivi, i dati e le reti da accessi non autorizzati, attacchi informatici o manipolazioni. Si tratta di un elemento essenziale per preservare l’integrità e l’affidabilità delle informazioni, nonché per impedire che soggetti malintenzionati possano compromettere infrastrutture digitali critiche.
Tuttavia, il significato dell’impegno di Assange va ben oltre l’aspetto tecnico. Egli ha compreso profondamente come la tecnologia possa essere uno strumento ambivalente: da un lato può servire a sorvegliare, controllare e limitare la libertà delle persone; dall’altro può offrire loro mezzi per proteggersi dalla censura e dall’oppressione. È in questo contesto che si inserisce la sua attività nel campo del software libero, un ambito in cui l’innovazione tecnologica si intreccia con l’attivismo per i diritti digitali, dando forma a una visione in cui la tecnologia è al servizio della libertà e della giustizia.

Le radici di WikiLeaks: tra competenze tecniche e ideali di trasparenza

Dopo le sue esperienze nel mondo dell'hacking e gli studi all'Università di Melbourne, Assange ha maturato una profonda comprensione delle vulnerabilità dei sistemi informatici e dell'importanza della crittografia per la protezione delle informazioni sensibili. Queste competenze tecniche, unite a una forte convinzione nell'importanza della trasparenza e della libertà di informazione, lo hanno portato a concepire l'idea di una piattaforma che potesse garantire l'anonimato alle fonti e la diffusione di documenti riservati di interesse pubblico.

Nel 2006, nasce così WikiLeaks con l'obiettivo di:

Il primo grande impatto mediatico di WikiLeaks si ha nel 2010 con la pubblicazione del video "Collateral Murder", che mostra un attacco aereo statunitense a Baghdad nel 2007, durante il quale furono uccisi civili e due giornalisti della Reuters. Questo evento ha segnato l'inizio di una serie di rivelazioni che hanno scosso l'opinione pubblica mondiale e messo in discussione le pratiche di trasparenza dei governi.

Julian Assange nella lista dei ricercati di Interpol nel 2006

Julian Assange compare come 'Wanted' sul sito web di Interpol

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